Un inverno un pò pazzo si sta avviando al termine: giornate calde rispetto alla stagione, poi momenti di nuovo freddi, neve assente o scarsa in bassa Valle d’Aosta, buone nevicate in alta valle, giorni con precipitazioni fino al piano…
E adesso si prevedono altre giornate più fredde con il ritorno della neve!
Ma in fondo il bello della stagione invernale è anche questa sua imprevedibilità, che regala ispirazioni sempre nuove a chi vuole ammirare la nostra bella regione con occhi nuovi.
Ecco quindi 10 particolarità innevate da fotografare in lungo ed in largo per la Valle d’Aosta! Siete pronti a scoprirle assieme a noi?
La Skyway
Se vi trovate in alta Valle d’Aosta, magari proprio nella eclettica Courmayeur, diventa d’obbligo spendere una mezza giornata per scoprire la tecnologica ed emozionante Skyway!
Un “tour” ad alta quota fino a Punta Helbronner, dove lasciarsi ammaliare dai panorami vasti del massiccio più alto d’Europa, vera “ottava meraviglia” del mondo.
Spunti fotografici paesaggistici di grande suggestione, grazie al pulpito elevato nel cuore del Monte Bianco, reso ancora più elegante dalla copertura nevosa che qui non si è fatta desiderare… ma non solo!
Provate a dare un occhiata al nostro articolo dedicato a questa funivia unica al mondo!
I Castelli: Saint-Pierre
Una volta tornati a valle, ci accorgeremo presto di una vera e propria caratteristica incisa nel codice genetico dei borghi della Vallée, anzi…pietra su pietra: parliamo dei castelli, antichi manieri e presidi di cultura, arte ed architettura antica.
In Valle d’Aosta avrete sempre l’imbarazzo della scelta: dalle guglie fiabesche del castello di Saint-Pierre alle vestigia così tipicamente medioevali di Fenis, passando per le rovine poetiche di Chatel Argent come dalle strutture massicce del Forte di Bard, o la solitudine del castello di Graines in Val d’Ayas…
Proprio a Saint-Pierre si trova questo fiabesco maniero che merita più di una visita: la splendida struttura non deve trarre però in inganno, poiché è frutto di ristrutturazioni attuate nel XIX° secolo per volontà del barone Emanuele Bollati di Saint-Pierre, che acquistò il castello, il quale verteva in forte stato di degrado.
La struttura originaria è però davvero molto antica, una delle più vetuste della Vallée, e si attesta già in un documento del 1191, di proprietà della famiglia De Sancto Petro.
Quando cade un pò di neve esso si trasforma, nel suo abito più elegante, ritornando ad ataviche emozioni sopite nei secoli che lo hanno attraversato.
Il castello di Saint-Pierre ospita anche il Museo di Scienze Naturali, ma è sottoposto ad importanti opere di restauro, e la sua riapertura è prevista per il 2020.
Non perdetevi i numerosi castelli della Valle d’Aosta, e prendete spunti da questo nostro articolo!
I borghi tipici: Antagnod (Val d’Ayas)
Ogni vallata cela uno scrigno di bellezze: i suoi borghi caratteristici, culla delle tipicità di un determinato territorio.
Inoltratevi tra le case dai tetti in losa, le mura di pietre a secco e scandole in legno, le chiese così pittoresche e affacciate al paesaggio: ogni paese svela panorami sempre nuovi ed intriganti!
Antagnod, affacciata al monte Rosa, si dipana su bellissime e solatìe conche prative ai piedi del Monte Zerbion, da cui ci si può godere un meraviglioso panorama a 360°.
Le abitazioni tipiche e la peculiare chiesa, dedicata a San Martino, che reca una meridiana ed un bellissimo portone intarsiato in legno di noce, sono sicuramente perle preziose di questo paese al centro della valle: numerose sono le antiche e preziose case, come la “casa degli Challant”, in precedenza Maison Fournier, che ospita sotto l’alta balconata centrale una zampa d’orso impagliata, frutto della leggenda locale che vuole sia dell’ultimo orso presente in valle, ucciso nel 1782 da un tal Brunod detto “Lo Rey“.
Un luogo da visitare in ogni stagione, ricco di sorprese!
Gli alpeggi: Alpe Serve, Pian di Teppe, Gimillan (Valle di Cogne)
Possono diventare meta a sé stante, oppure luogo di transito, per fare una pausa durante le lunghe camminate: parliamo degli alpeggi della Valle d’Aosta, veri e propri presidi del lavoro e della tradizione in alta quota.
Cogne e la sue bellissima valle si dipanano nel cuore del più antico parco nazionale d’Italia, il Parco Nazionale Gran Paradiso; ma appena oltre i suoi confini si possono apprezzare delle splendide zone a balcone verso il massiccio del “4000” tutto italiano, dove assaporare la bellezza degli alpeggi più tipici della valle, in un ambiente sempre suggestivo e sicuro anche in pieno inverno.
Così da Gimillan, raggiungibile facilmente in macchina da Cogne, oppure con una splendida mulattiera che prende il largo dallo stupendo borgo di Epinel, si risalgono gli ampi spazi aperti caratteristici della zona sotto la Punta Arpisson, che domina la valle appena a nord del capoluogo.
Bastano poche centinaia di metri di dislivello per incontrare, specialmente con la neve, angoli di straordinaria pace e silenzio: da un lato la meravigliosa vista verso Punta Pousset, dall’altro i bellissimi boschi che celano il complesso dell’alpe Serve. Casolari ben strutturati che ancora oggi ospitano le mandrie e, assieme all’attivo alpeggio di Arpisson, producono ottimi prodotti biologici; val la pena proseguire ancora un poco vero il Pian di Teppe, per essere davvero immersi in uno degli ambienti alpestri meglio conservati della vallata.
Il fascino di una ciaspolata nella neve.
Certo, questo inverno la neve si è fatta un pò desiderare..ma qualche altro fiocco è da poco caduto, e si possono così compiere splendide escursioni godendo del fascino dell’ambiente vestito di bianco.
I boschi si ammantano di bellezza: il lariceto spoglio distende pizzi e merletti bianchi, mentre i boschi di abete rosso si lasciano ricoprire dall’eleganza, abbracciando le vedute.
Le ciaspole, o racchette da neve, trovano davvero molti affezionati: si calzano con facilità agli scarponi, e non richiedono particolari doti tecniche o sportive al di là del…saper camminare!
Ovviamente si possono distinguere molti tipi diversi di percorsi con svariati gradi di difficoltà, e spesso l’escursione con le ciaspole si tramuta in alpinismo.
Abbiamo scelto alcuni itinerari, che trovate tra i nostri articoli nel blog:
–Punta Leretta (Valle del Lys)
–Pointe de la Pierre (Aymavilles)
–Court de Bard (La Salle)
Ricordatevi i bastoncini da escursione o da sci, assai utili, e se possibile utilizzate scarponi rigidi da alpinismo o semi-rigidi! E consultate sempre il bollettino valanghe, sul sito della regione Valle d’Aosta.
L’eleganza dello scialpinismo.
Fuori dalle piste, con la dovuta esperienza e preparazione assolutamente imprescindibili per questa attività, si apre l’immenso palcoscenico dello scialpinismo.
La neve vergine, le alte quote, il richiamo della salita sudata nello scorrere pattinato delle pelli di foca sul manto candido, le discese libere, eleganti…quanta poetica attorno a questa disciplina!
Ci vuole molta preparazione, che va ben oltre l’abilità su pista: l’esperienza gioca un ruolo davvero fondamentale.
Proprio ora si apre il periodo più idoneo per lo scialpinismo, la primavera, con la neve ben trasformata fino in alta quota, più stabile che nei mesi invernali.
Affidatevi sempre alle guide alpine, leggete il bollettino nivometeorologico (che trovate sempre qui, sul sito della regione Valle d’Aosta), consultate le relazioni di salita e state sempre all’erta, con apparecchi ARTVA, pala e sonda sempre con voi.
E godete delle discese sulla neve in campo aperto, sempre prodighe di spunti fotografici!
Il fascino di un escursione notturna: Testa d’Arpy (Morgex)
La notte: un infinità di stelle si dipana nel cielo freddo, mentre le vallate dormono ancora e le montagne si ergono come muti guardiani di una natura sublime.
E’ il fascino di un escursione notturna, momento assai suggestivo per catturare intriganti fotografie sempre degne di ammirazione e particolarità!
Armatevi di cavalletto e del bagaglio tecnico necessario, come vi abbiamo già raccontato in questo articolo dedicato alla fotografia notturna.
Una delle mete più comode e ricche di spunti è la facile salita dal Colle San Carlo alla Testa d’Arpy, suggestivo pulpito affacciato alla conca di Courmayeur e al massiccio del Monte Bianco.
Al colle si arriva facilmente in automobile sia da Morgex che da La Thuile, dopo numerosi tornanti, parcheggiando nell’ampio spazio nel bosco a quota 1951mt; da qui si supera l’edificio del ristorante, verso nord, e si prosegue in falsopiano nel bosco, su traccia sempre ampia.
Giunti circa a quota 2000mt, lasciandosi alle spalle i piloni dell’alta tensione, si tocca il belvedere segnato da paline panoramiche, un pannello con i nomi delle cime ed il paesaggio aperto sulle luci di Prè-Saint-Didier e Courmayeur, con il massiccio più alto d’Europa dalla sommità del Monte Bianco al Dente del Gigante e le Grandes Jorasses che si offrono alla nostra vista!
…e non dimenticatevi la pila frontale!
Laghi alpini innevati: il Lago d’Arpy (Morgex)
Uno dei luoghi più iconici delle vallate dell’alta Valle d’Aosta è il meraviglioso Lago d’Arpy, facilmente raggiungibile nelle stagioni calde, incredibilmente affascinante nell’oro dei larici in autunno, e…meta ricercata in inverno!
La stagione fredda ovviamente chiude il lago in una morsa di ghiaccio e neve: ma la piana stupenda si offre come un altopiano innevato vergato da dettagli azzurri.
Anche questa è una breve escursione, facile ma in cui bisogna prestare attenzione subito dopo le nevicate, a causa di un ripido pendìo valanghivo poco sotto al lago.
Un luogo ricco di storia, circondato da un panorama tra i più celebri e peculiari della Valdigne, con il Dente del Gigante e le Grandes Jorasses che fanno bella mostra di se dietro ai dossi al margine nord della piana lacustre: scoprite di più nel nostro articolo dedicato alla storia del lago d’Arpy!
Tenete d’occhio la stagione per immortalare il lago al momento del disgelo!
I boschi della Valle d’Aosta: il sentiero per Fiery e Beau Bois (Val d’Ayas)
Un bellissimo polmone verde ammanta l’alta Val d’Ayas, sopra l’abitato di Saint-Jacques: si tratta del meraviglioso lariceto che porta a Fiery, ed alle baite sparse di Beau Bois, verso il Pian di Verra.
Dopo Saint-Jacques si passa accanto al borgo di Blanchard, scrigno di antiche abitazioni strette l’una all’altra, suggestivamente posto alle pendici del Monte Croce e del Palon di Nana.
Da li si dipana la bellissima mulattiera che si snoda tra i larici: non è raro vedere il picchio tra gli alti fusti, o la civetta nana che ci osserva silenziosa…
Ogni albero sa raccontare una storia, resa ancor più preziosa grazie al fascino della neve: questo itinerario si può anche percorrere in sicurezza dopo abbondanti nevicate.
La salita ci porta a Fiery, piccolo ma suggestivo nucleo e crocevia di importanti sentieri, tra cui spicca come porta di accesso per il prezioso vallone delle Cime Bianche.
Tra le poche case si trova subito una bella terrazza panoramica da cui si ammira la distesa di boschi, davanti al vecchio albergo Bellavista, che ospitò anche il poeta crepuscolare Guido Gozzano.
Proseguendo nel bosco si scoprono alcuni casolari sparsi, e la chiara costruzione della Casa Alpina Don Bosco, ora abbandonata, affiancata da un suggestivo rascard.
Tutto è abbracciato dal bosco: d’altronde il toponimo Beau Bois parla chiaro!
Ci si può fermare per contemplare la magia del bosco: i giochi del sole, i controluce, il fruscìo del vento raccontano l’atavico fascino dei boschi della Valle d’Aosta.
Gli incontri con la fauna: le volpi nel Parco Nazionale Gran Paradiso.
La neve che ancora ammanta le alte terre valdostane premette agli incontri con la fauna, di cui uno dei templi più riconosciuti sono le vallate del Parco Nazionale Gran Paradiso.
Gli animali sono bellissimi soggetti fotografici, e meritano sempre il nostro più totale rispetto: loro lassù vivono tutto l’anno, lottando contro le avversità delle stagioni.
Con le dovute attenzioni si possono fare stupendi incontri, da cui poter trarre il massimo della gioia, e uno degli animali più affascinanti e fotogenici è la volpe.
Certo, camosci e stambecchi si trovano in gran numero nel Parco, ma abbiamo voluto scegliere di parlarvi della volpe per la grande suggestione che regala un incontro con lei: animale schivo ma allo stesso tempo curioso, affascinante nella sua infuocata livrea che contrasta con il bianco del paesaggio, intelligente e dallo sguardo profondo.
La si trova spesso nei paraggi dei centri abitati, ma per ammirarla nel modo più suggestivo bisogna inoltrarsi nei boschi appena oltre: la Valnontey in Valle di Cogne ed i paraggi di Pont in Valsavarenche sono luoghi dove è più facile gioire dell’incontro con questo canide bellissimo.
Ricordiamo tutte le norme principali per portarle rispetto, tra cui mai darle da mangiare!
Vi abbiamo raccontato tutto nell’articolo a lei dedicato sul nostro blog, da leggere assolutamente.
Questi sono 10 spunti per trovare idee originali in questa fine dell’inverno in Valle d’Aosta…ma siate creativi ed esplorativi: la Vallée è ricchissima di luoghi, valloni, storie che meritano di essere conosciute, visitate e fotografate!
Buona ricerca!