Il “Tor des Geants”: un evento epico, “la gara” di corsa in montagna per antonomasia.
Un grande appuntamento che unisce e divide, che scatena animi e che si placa nella gioia dell’arrivo, ma anche una vera e propria festa, come solo in Vallée si riesce a fare.
Sarebbe superfluo snocciolare numeri, dati, tempistiche, già dibattute e meglio esposte in altri ambiti: noi ci soffermeremo sull’aspetto più emozionale del vivere questa settimana su e giù per le due Alte Vie della Valle d’Aosta, tra le sfumature di questo inizio settembre nelle vallate ed i gesti sportivi portati all’essenziale.
Ed è così che, dalla partenza di Courmayeur, il tracciato sale deciso verso le Alpi Graie, con splendide vedute sul Monte Bianco e l’ingresso nei selvaggi valloni d’Arp e di Youlaz, che portano a La Thuile e da li al Rifugio Deffeyes, dinanzi ai ghiacciai del Ruitor: ed è proprio quassù che, nella luce del pomeriggio, si incrociano i primi concorrenti.

Foto di Francesco Sisti
Lo scenario è ormai quello dell’alta montagna, fatto di selvaggi valloni secondari come solo le Alpi Graie sanno offrire; il Deffeyes e la sua vista sul glacier du Ruitor regalano suggestioni uniche, offrendoci spunti per le prime “cartoline” del Tor.
La natura fa da padrona lungo questa prima metà della Vallée: dal Col Crosatie al Col Fenetre per la solitaria Valgrisenche, passando per il Colle di Entrelor ormai nel Parco del Gran Paradiso, in Val di Rhêmes.
E’ la volta poi della “vetta” del Tor, il Col Lauson, da cui una lunga discesa in Valle di Cogne giungendo al rifugio Berdzè, il col Fenetre de Champorcher e il bucolico Lago del Miserin: il santuario sorge sulle rive di queste suggestive acque, circondate da vette davvero splendide, e segna di fatto un punto di congiunzione tra il Canavese e la Vallée.

Santuario Miserin – Foto di Silvana Genisio
Le brume spesso abbracciano la conca, e i primi accenni d’autunno dipingono le emozioni.
Si scende così fino a Donnas e Pont-Saint-Martin, compiendo la lunga risalita della Valle di Gressoney, dove il Rifugio Coda sigla il primo avamposto in quota lungo l’Alta Via n°1.

Foto di Alexis Courthoud
La sera e la notte non fermano i concorrenti: è facile perdersi nei vasti panorami verso la piana biellese, ma questi momenti ricchi di sfumature possono rendere più intimo il Tor, immedesimandoci con i corridori.
Altri “giganti” si mostrano nel paesaggio: il Monte Rosa prima, il Cervino poi, dominano la natura che si fà più variegata nelle vallate intermedie. Il sole del pomeriggio regala dinamismo, mentre il percorso si snoda più rapido e concitato, quasi volendo cercare di nuovo il contatto con il sovrano Monte Bianco.

Col di Malatrà – Foto di Marco Monticone
Ed è al meraviglioso Colle di Malatrà, dopo la lunga salita per la Valle del Gran San Bernardo, che i runners gioiscono di fronte al Re delle Alpi, rivelandosi loro come un diamante di ghiacciai eterni e protogino, trovandosi dinanzi la discesa verso il Rifugio Bertone e Courmayeur: davvero forse l’immagine più bella di questa straordinaria gara, unica al mondo, dove anche chi non partecipa può immedesimarsi in questa galoppata emozionante, vivendo la Vallée a proprio modo.

Foto di Carmine Troise