Millediciannove: una parola che identifica un numero, ma non un numero qualunque!
Da tempo immemore le vie e le piazze della piccola “capitale alpina” Aosta vengono invase dalla “Foire” per antonomasia: la Fiera di Sant’Orso, che cade ogni anno il 30 e il 31 Gennaio, e che quest’anno celebra la sua 1019^ edizione.
Un età venerabile…cosa attrae maggiormente gli avventori di questa plurisecolare tradizione valdostana?
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Colori, festa, tradizione, folklore…un pout-pourrì che attira e stupisce da generazioni…e che diventa interessante spunto anche per una street photography davvero…valdostana!
La fiera è dedicata – come ben si evince dal nome – a Sant’Orso, vissuto nel VI° secolo dopo Cristo proprio ad Aosta. Attorno all’anno 1000 fu fondata la collegiata a suo nome, sui resti di una preesistente basilica paleocristiana.
Ecco il primo motivo per visitare la fiera: il contesto storico.
La tradizione vuole che il santo, proprio davanti all’edificio sacro, distribuisse ai più poveri le tipiche calzature di legno, i “sabot“, ancora oggi vero e proprio simbolo della fiera. Per perpetuare questa tradizione, e per favorire gli incontri tra i pastori e gli artigiani delle valli che in inverno si dedicavano a lavori più “domestici” (come appunto intagliare il legno, inventare elementi di arredo pratici e originali), è nata la “foire”, conosciuta oggi anche come “la millenaria”…e come dicevamo prima, quest’anno si vede celebrare la 1019^ edizione!
Se volete saperne di più su questo mitologico Santo, ecco qui l’articolo in cui ve lo raccontiamo.
Lungo le vie del capoluogo, tra le numerose bancarelle fanno bella mostra di sè tutte le attività tradizionali: lavorazione del legno, intaglio e scultura, creazioni con la pietra ollare, meravigliose opere di tessitura del drap (l’antica stoffa in lana lavorata tramite antichi telai di legno), lavorazioni col ferro battuto e con il cuoio; ma anche splendidi merletti (tra cui i pregiati dentelles di Cogne), ceste e altre suppellettili in vimini, oggetti per la casa di ogni forma e misura, botti di legno…
Ed ecco il secondo motivo per essere qui: la “Millenaria” non è una semplice fiera, o una festa, bensì una celebrazione della creatività, dell’operosità e dell’industriosità delle genti di montagna.
Un evento che appartiene al popolo da più di mille anni, dove viene portato nella pizza principale della città e lungo le sue vie un grande momento di aggregazione tra i valdotains e i tanti turisti; la pura manifestazione delle caratteristiche proprie dell’identità valdostana.
Si cammina così tra mille bancarelle, tanti saluti ad amici, conoscenti, artisti, via dopo via, piazza dopo piazza…e la fame si fa sentire!
Proprio tra i banchi della fiera si trova un altro grande tesoro custodito tra le vallate della Vallée: i suoi sapori unici!
Formaggi tipici, dalla celebre fontina alle tome più prelibate, il lardo d’Arnad, il gustosissimo bodeun o boudin, le patate, le mele renette, e tantissimi altri prodotti della terra e del sapere degli artigiani dei sapori.
Il nostro palato ci porta così al terzo motivo per visitare la fiera: riscoprire i sapori dell’enogastronomia valdostana!
La Fiera di Sant’Orso può vantare anche un padiglione enogastronomico, che ospita le produzioni agroalimentari tipiche della regione, e lo Street Food valdostano: piatti da asporto, preparati rigorosamente con prodotti valdostani di eccellenza, saranno proposti nei due giorni di fiera grazie al supporto di alcune delle aziende presenti.
Perchè dietro un piatto tipico c’è tutta la storia e la cultura secolare di un luogo, la commistione tra gli uomini e la terra sotto i loro piedi, ed i frutti di un genuino sapere tramandato nei tempi.
Colpo dopo colpo, con fermezza e dolcezza, abili artigiani creano opere d’arte uniche, nate dal legno e riempite del soffio di vita infuso loro con martello e scalpello.
Ogni legno ha la propria personalità, ogni scultura vive di vita propria: è la magia delle sculture di legno, tra le protagoniste indiscusse della Fiera di Sant’Orso!
L’arte incisa nel legno è il quarto motivo per partecipare alla “Millenaria”: ecco uno degli aspetti che restano impressi nella mente di chi si reca ad Aosta per la fiera, che vivono l’esperienza con intensa partecipazione emotiva.
A richiamare un gran numero di artisti espositori non è tanto l’aspetto “commerciale“, bensì il desiderio di trovare un contatto con le persone, uscendo dal proprio laboratorio, per trovarsi con chi sa apprezzare il lavoro di grande creatività e qualità che contraddistingue l’operato degli scultori valdostani.
E tra i tanti dettagli, non può mancare la scultura del galletto, il simbolo stesso della fiera.
Perchè questo simbolo? Il galletto è tradizionalmente epiteto del risveglio e della rinascita, ed è anche colui che veglia e protegge dagli spiriti malvagi della notte e delle tenebre.
La fiera di Sant’Orso si colloca alla fine di Gennaio, il mese più freddo per antonomasia: da qui si aprono le porte a Febbraio, il Februarius degli antichi Romani, in cui ci si purificava dalle “impurità” invernali e si accoglieva il nuovo soffio vitale con i festeggiamenti in onore della dea Giunone Februata. Venivano sacrificate offerte alla dea perchè favorisse le nascite e i futuri raccolti, proteggendo le genti dalle malattie.
E il gallo ben sintetizza la natura di questa festa: la Natura stessa ritorna alla vita!
Dietro alla magia della fiera c’è la teatrale bellezza di Aosta, città ricca di storia e di scorci unici.
Le vie e le piazze non sono solo muto fondale del teatro in cui si anima la fiera, bensì parte integrante dell’esperienza di partecipazione alla “Millenaria”, e ne sono componente fondamentale.
Giungiamo così al nostro quinto ed ultimo principale motivo per visitare la 1019^ Fiera di Sant’Orso: Aosta!
Una città che sa accogliere con amore chi si reca per vivere, con spirito sincero, l’essenza della sua festa più importante, svelando passo dopo passo le vestigia storiche uniche che il capoluogo sa offrire.
Dall’arco di Augusto al “salotto” di Piazza Chanoux, la chiesa e la collegiata di Sant’Orso, le mura ed il teatro romano…
Mille facce diverse, praticamente una per ogni anno della fiera, che mostrano il cuore pulsante della “capitale” di quel macrocosmo alpino che è la Valle d’Aosta.
Ormai manca poco alla Fiera di Sant’Orso…e mentre aspettate di venirla a visitare, date un occhio alle tante fotografie delle edizioni passate, presenti nel nostro archivio fotografico!
E…non dimenticate che la festa popolare culmina nella “Veillà”, la veglia nella notte fra il 30 e 31 gennaio, che vede le vie del centro cittadino illuminate e piene di gente fino all’alba!
Per pianificare la vostra visita al meglio
La Fiera di Sant’Orso richiama ogni anno migliaia di visitatori provenienti da tutta Italia e dall’estero. Si consiglia un minimo di programmazione per visitare con tranquillità questo splendido evento. Il servizio di navette gratuite consente a chiunque di raggiungere il centro città senza incorrere a problemi di parcheggio, sono molte le aree di partenza appena fuori dal centro città.
Senso di marcia: la visita della fiera implica il rispetto di un senso di marcia imposto per migliorare il flusso di persone. Il personale dedicato alla sicurezza è a disposizione dei visitatori per indicare il percorso da seguire.
Chi vuole evitare la calca di persone e visitare con maggiore tranquillità la fiera deve prendere in considerazione la possibilità di arrivare molto presto, tra le 7:00 e le 8:00, quando gli espositori finiscono di allestire i propri banchi e molti visitatori non sono ancora arrivati.
Servizio di navetta continuo DIURNO
30 gennaio: dalle ore 7:30 alle 20
31 gennaio: dalle ore 7:30 alle 19
Servizio di navetta ridotto SERALE
30 gennaio: dalle ore 20 alle 23 una corsa ogni 20 minuti circa
Ecco qui il depliant con le informazioni utili alla visita della Fiera di Sant’Orso 2019!
Ecco qui il depliant ufficiale della Fiera di Sant’Orso 2019!