I colori dorati e rossi dell’autunno si propagano come pittura fresca vergata dal pennello di uno stravagante artista e, dalle creste più alte, scendono nelle praterie, i boschi ed infine giungono al fondovalle.
Basta un rapido colpo d’occhio ed un sentore nell’aria per assaporare uno dei più suggestivi frutti della stagione, prodigo di vere e proprie specialità: i vigneti della Valle d’Aosta, una deliziosa e saporita peculiarità della nostra regione.
Il territorio di Aymavilles e Sarre si distende come un abbraccio ad accogliere i filari di vite, incastonati in un panorama delicato plasmato dalle morene e punteggiato dal castello reale di casa Savoia e dalle torri cilindriche del maniero dei Challant, tra bellissimi borghi assai tranquilli. Il tutto avvolto dal secolare lavoro dell’uomo atto ad ottenere il meglio dal suo terreno: un attività antropica che è riuscita ad integrarsi con la natura della medio-alta Vallée, oggi spunto per amabili pause degustative, deviazioni culturali e ispirazioni fotografiche.
Ed è così che potremo quasi tuffarci tra i vitigni di Petit Rouge o di Fumin, tra le dorate foglie toccate dal tiepido sole d’Ottobre, per divagare tra sentieri placidi nell’accogliente fondovalle; la montagna è sempre amabile presenza, offrendo vedute impreziosite dalle prime nevicate leggere sulle cime tutte attorno, dalla Becca di Viou alla Becca France, fino alle sovrastanti creste della conca di Pila ed i profili glaciali del Ruitor, in un susseguirsi di scorci dove far collimare gli antichi cascinali ed i boschi, le tortuose stradine con le luci radenti di un mattino autunnale.
La facilità dei percorsi di fondovalle non deve mai far pensare a panorami di poca bellezza, perchè è proprio qui che la storia e la cultura hanno lasciato i segni più variegati del proprio lungo divagare, insegnandoci a leggere la montagna con occhi sempre nuovi ed attenti. Proprio tra questi vigneti passa la “Route des vins“, un percorso che si dipana per tutta la Valle d’Aosta, partendo dalle sue porte a Pont-Saint-Martin fino al termine presso Pré-Saint-Didier, ai piedi del Monte Bianco.
I borghi possono offrire un piacevole diversivo, e tra di essi i castelli offrono uno spaccato sulla nostra storia, dove le massicce pietre posate per erigerli si accompagnano con armonia agli scorci paesaggistici;
sono frutto e memoria di un vissuto passato, dove ci piace pensare al raffinato gusto estetico con cui gli antichi feudatari decisero di insediarsi nei solchi vallivi e lasciarsi circondare dalle vigne.
La storia, il paesaggio culturale, i sapori: quando al termine del nostro viaggio ci fermeremo, magari proprio ospiti di una cantina sociale o di un azienda agricola, assaporando un bicchiere di Torrette o di un giovane Pinot gris, con la fotocamera piena di suggestive immagini autunnali, ripensiamo ai secoli: il tempo forgia la tradizione, un fuoco che si rinnova di continuo…e che magari troverà nuovi spunti grazie alla nostra più consapevole fotografia!
I vigneti, i castelli, i colori dell’autunno nel paesaggio…cercate l’ispirazione QUI, tra le foto del nostro archivio!